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Diritto e cinema

Rassegna cinematografica e ciclo di seminari

Il problema del diritto è problema di ogni uomo e si pone quotidianamente a ciascuno di noi; forse perciò nel simbolizzarne i termini possiamo, ancor prima che ai dotti, ricorrere ai saggi e, ancor prima che agli studiosi, ai poeti. (Tullio Ascarelli)

Il progetto Diritto e Cinema nasce dall’osservazione che qualunque sistema giuridico non è per così dire autosufficiente («il discorso giuridico non è capace di reggersi autonomamente») ma è indissolubilmente legato a valori, principi, orientamenti imperanti nella società che lo esprime, in un momento storico determinato.
Anche il film, quindi, come modalità rappresentativa della realtà, può offrire un contributo alla conoscenza delle più intime strutture del fenomeno giuridico, quasi in guisa di singolare, atipica fonte di cognizione.

Una fonte di cognizione certo anomala ed atecnica, però attendibile e fondata: nei termini in cui fornisca un quadro, non esaustivo o tecnicamente ineccepibile, ma comunque sorretto da solide fondamenta in quanto riconducibile all’osservazione e al rispetto delle  regole generali del sistema rappresentato.

Il film può a sua volta rivelare, come in uno specchio, la percezione sociale diffusa del diritto, il modo nel quale il diritto è “sentito”, vissuto o addirittura subìto dalla collettività.

Il movimento di Law & Film (che pure conosce in Europa una diffusione assai più limitata) si pone sulla scia dell'indirizzo che va sotto il nome di Law & Literature, del quale segue in certo modo le orme, se non altro nei limiti in cui intende promuovere il superamento di partizioni e distinzioni disciplinari eccessivamente rigide per indagare i legami che corrono fra espressione artistica latamente intesa ed elaborazione, interpretazione e applicazione delle norme all’interno di un ordinamento dato.

Referenti: Prof.ssa Elisabetta Pederzini

Lingua e diritto

Ciclo di seminari

Il rapporto tra lingua e diritto costituisce un aspetto cruciale nella formazione attuale del giurista.

Il diritto si esprime quasi sempre attraverso la lingua e in particolare attraverso una vera e propria lingua giuridica, caratterizzata da concetti e categorie del tutto specifiche, che variano notevolmente da un ordinamento giuridico all’altro.

La traduzione del diritto in una lingua diversa da quella di origine (si pensi alla traduzione del diritto italiano, ad esempio, in inglese o francese) implica quindi una delicata opera di trasposizione di tali concetti e categorie, non solo linguistica, ma altresì giuridica e culturale.

La progressione dell’integrazione giuridica comunitaria e, più in generale, gli effetti della globalizzazione rendono sempre più importante l’apprendimento delle lingue giuridiche, così come della  traduzione giuridica; ciò non rappresenta solamente l’oggetto di una semplice specializzazione, ma costituisce una conoscenza imprescindibile per il giurista che intende aprirsi alla dimensione europea, transnazionale ed internazionale.

Non da meno, tali conoscenze rappresentano un importante completamento del curriculum del giurista interno, sempre più spesso chiamato a confrontarsi con un diritto, sì nazionale, ma di formulazione comunitaria o internazionale.

La comprensione del diritto straniero, così come la redazione di atti giuridici e la traduzione del diritto in lingue diverse, presuppone quindi una formazione adeguata ed articolata, che sappia unire l’apprendimento del dato giuridico alla metodologia della scienza comparatistica e della linguistica, così come alle tecniche proprie della traduttologia.

In questo contesto, l’offerta didattica della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento costituisce una risposta a tali esigenze formative, attraverso corsi di lingua e di lingua giuridica, laboratori formativi e di ricerca, corsi di diritto tenuti da docenti stranieri in lingue diverse dall’italiano e corsi, rivolti a studenti Socrates/Erasmus (LLP/Erasmus) ed in generale a studenti stranieri iscritti all’Università degli Studi di Trento, tenuti in lingua inglese.

Referente: prof.ssa Elena Ioriatti